Percorsi

 

Dove Vado?

 

Ballabio, Forcella di Olino,Artavaggio, Maggio, Ballabio

Luogo di partenza: Ballabio

Lunghezza: km 54

Dislivello: m. 1.317

Tempo dio percorrenza: 4 ore e 30 minuti

Quota max raggiunta: m 1.875

Grado di difficoltà: impegnativo

 

 

Crandola, Pian Delle Betulle, Val Biandino, Introbio

Luogo di partenza: Crandola

Lunghezza: km 31

Dislivello: m 1.268

Tempo di percorrenza: 4 ore e 30 minuti

Quota max raggiunta: m. 1970

Grado di difficoltà: impegnativo

 

 

Ciclabile della Valsassina

Luogo di partenza: sede Comunità Montana della Valsassina 

Lunghezza: A/R km.

Dislivello:

Tempo di percorrenza:

Quota Max raggiunta: m 570

Percorso: da Pasturo a San Pietro

Grado di difficoltà: facile

 

 

Ballabio, Pian Resinelli, Traversata Bassa

Luogo di partenza: Ballabio

Lunghezza: Km 36

Dislivello: m. 1.050

Tempo di Percorrenza: 4 ore

Quota max raggiunta: m. 1.380

Grado di difficoltà: medio

 

 

Anello alto Biandino

Altitudine partenza: 675 mt.
Altitudine arrivo: 675 mt.
Altitudine massima: 2000 mt.
Dislivello totale: 1570 mt.
Tempo complessivo: 4-5 ore.
Periodo consigliato: aprile-novembre.
Difficoltà: B.C.A.
Percentuale ciclabilità salita: 97%.
Percentuale ciclabilità discesa: 99%.
Punto di partenza: bivio della funivia per i Piani delle Betulle.

Da Lecco, direzione Valsassina. Raggiungere Margno ed in seguito, mediante la segnaletica, la funivia. Prima di svoltare dalla provinciale per il piazzale, parcheggiare sulla sinistra. Se si intende raggiungere i Piani con la funivia, portarsi in cento metri sul piazzale. Leggermente meno tecnico dell'itinerario Anello Alto Varrone, di cui in parte segue le tracce, questo percorso si snoda in discesa su una classica della Valsassina, l'itinerario della valle di Biandino, oggi molto meno duro, perché cementato nei punti più ripidi, ma pur sempre di grande impegno.

Come per l'itinerario dell'anello alto Varrone si deve dapprima raggiungere l'alpe di Paglio ed in seguito i Piani delle Betulle. Sulla sponda di Biandino, invece di tenere il sentiero per il rifugio Riva, ci si ferma all'ultima delle tre selle principali.Dall'ultima sella parte un sentiero verso la Valle di Biandino, sempre più marcato man mano che si scende. Ripido e continuamente modellato dalle piogge, va affrontato con prudenza (sella bassa e casco obligatorio). Una volta in valle consigliamo, prima di scendere, di raggiungere il vicino santuario della Madonna della neve. Una volta ripartiti, dal rif. Tavecchia in poi è impossibile sbagliare strada fino ad Introbio, dove in seguito si segue la provinciale fino a Taceno e in quattro chilometri alla macchina.

(FONTE COMUNITA' MONTANA VALSASSINA)

 

Anello alto Grigne

Altitudine partenza: 715 mt.
Altitudine arrivo: 715 mt. Altitudine massima: 1400 mt. Dislivello: 950 mt.
Tempo complessivo: 3 ore.
Periodo consigliato: aprile-novembre. Difficoltà: B.C.
Percentuale ciclabilità salita: 98%.
Percentuale ciclabilità discesa: 98%.
Punto di partenza: parcheggio Alva-Piani di Balisio.

Da Lecco prendere la provinciale per Ia Valsassina. Due chilometri circa dopo l'abitato di Ballabio, quasi alla fine di un lungo rettilineo in salita, in località Piani di Balisio, si vede sulla sinistra un ampio parcheggio davanti agli alimentari ALVA. Parcheggiare. Una volta partiti dal parcheggio dell'Alva in direzione sud, si percorre la provinciale fino all'inizio d Ballabio, dove uno sterrato porta fino a Ballabio superiore. Da qui si affrontano i quattordici tornanti della strada per i Piani Resinelli. Giunti in loco, seguire le indicazioni per il rifugio SEM dove inizia lo sterrato della Traversata Bassa, che diventa sentiero una volta giunti al laghetto dopo Pra' Cassin. Da qui si giunge fino alla valle dei Grassi Lunghi, dove si guada il torrente e si percorre per un breve tratto uno sterrato con un brevissimo tratto ripido. Qui bisogna stare molto attenti a non sbagliare il sentiero, che parte ed è subito ciclabile, appena dopo degli evidenti paramassi a sostegno del terreno. Su entusiasmante e veloce sentiero, si arriva in prossimità di una baita. Anche qui bisogna scegliere con attenzione la traccia che scende verso dx. fino ad arrivare al ripido acciotolato che sbuca a sin. sulla strada per il Pialeral, in località Cornicella. Salendo, dopo 200 metri si incontra il bivio PIALERAL- RIF. RIVA. Proseguire per quest'ultima indicazione.

Dal bivio inizia un tratto in forte pendenza, di circa settecento metri di lunghezza fino ad una stanga metallica da cui parte una discesa. Percorrerla, fino a una baita, dove un tratto in salita porta su un pianoro. Bisogna seguire una impercettibile traccia di sentiero verso nord che porta al bosco dove invece inizia un evidente sentiero. Dopo duecento metri circa, c'è un bivio piuttosto complicato. per essere sicuri di aver preso la strada giusta, ricordate che, una volta fuori dal bosco, siete su una traccia dì sentiero ciclabile in salita e sopra e sotto voi ci sono delle baite. Proseguire in ambiente entusiasmante fino alla località Tevena, dove si aggira una baita sulla sinistra, salendo. Proseguendo si arriva in discesa ad uno spiazzo erboso nei pressi di una linea di alta tensione. Da qui è possibile, se ne avete necessità, scendere velocemente in Valsassina dalla carrareccia che parte a dx. Per il rifugio Riva, bisogna invece salire in direzione opposta su traccia di sentiero, man mano più marcata. Si passano delle baite. Dopo trecento metri lasciare la carrareccia che scende a gomito a dx. ed entrare nel bosco su sentiero in salita. Si giunge nei pressi di un'altra baita. Poco prima, si diparte un sentierino sulla destra, prenderlo e poi proseguire sul sentiero principale. Ad uno spiazzo erboso, salire qualche decina di metri su carrareccia fino ad un cancelletto, dove ci sono le indicazioni per il rifugio Riva. Da qui in poco meno di un chilometro si arriva senza problemi al rifugio Riva.

Dal rifugio si dipartono due carrarecce. Quella che dobbiamo seguire noi, parte a fianco del grosso castagno di fronte al rifugio. Dopo mezzo chilometro si incontra una baita. Girare a destra e salire su facile sentiero. Una volta sulla carrareccia principale, tenetela fino a Baiedo. E' una discesa bella e tecnica su acciotolato. A Baiedo seguire le indicazioni del bike-book fino a Pasturo, dove si imbocca la passeggiata dei castagneti, sulla strada che porta al Pialeral, fino al cartello di divieto di transito. Qui si imbocca lo sterrato a sin. e lo si percorre fino a guadare il torrente dei Grassi Lunghi. Vi trovate ora sull'itinerario dell'anello basso delle Grigne.

Scendendo, dopo cinquecento metri siete sulla provinciale al parcheggio dell'Alva da dove siete partiti.

(FONTE COMUNITA' MONTANA VALSASSINA)

 

Anello Alto Varrone

Altitudine partenza: 800 mt.
Altitudine arrivo: 800 mt.
Altitudine massima: 2025 mt.
Dislivello totale: 1390 mt.
Tempo complessivo: 4-5 ore.
Periodo consigliato: giugno-novembre.
Difficoltà: B.C.A.
Percentuale ciclabilità salita: 95%.
Percentuale ciclabilità discesa: 99%.
Punto di partenza: ponte di Premana, se si intende percorrere l'itinerario integrale;
Margno-parcheggio funivia, se si sale ai piani delle Betulle in funivia.
Si parte in bici in direzione Lecco fino ad incrociare, dopo due chilometri e mezzo, il bivio per l'alpe di Paglio. La salita è su asfalto con pendenza accentuata e continua per tre chilometri e mezzo. Giunti sul piazzale di Paglio, a destra si diparte l'acciotolato per i Piani delle Betulle, sconnesso e tecnico. Una volta ai Piani, si azzera il contachilometri davanti alla chiesetta e si continua il percorso sullo sterrato fino all'albergo Baitok. Qui si sale verso gli impianti, dove a destra della fontana inizia la strada di servizio per l'acquedotto che vi porterà dapprima alla bocchetta di Olino, in seguito all'inizio del sentiero per la costa di Biandino, che si raggiunge dopo un tratto ripido ciclabile solo a tratti nella prima parte.

 

Una volta in quota, si percorre uno splendido sentiero a 2000 metri, che sovrasta la sponda di Biandino. Dopo circa diciotto chilometri dalla partenza, inizia il tratto alpinistico a spalla. Mettere in stop il contachilometri fino alla selletta a quota mt.1958. Qui conviene scendere il sentiero di sinistra, non ciclabile, fino a sbucare ir vista del rifugio, raggiungibile in pochi minuti. Una volta lasciato il rifugio S.Rita in direzioni della Valvarrone (bicicletta a mano per il primo tratto ripido) bisogna tenere, sul falsopiano erboso, la destra con riferimento ai tralicci dell'alta tensione. Quando si intravede un canalone, cercare sulla sinistra idrografica un evidente sentiero che sbocca su un sentiero ancora più marcato. Da qui non ci sono più problemi fino fondovalle. Discesa unica e mozzafiato.

(FONTE COMUNITA' MONTANA VALSASSINA)

 

Anello basso Grigne

Altitudine partenza: 715 mt. Altitudine arrivo: 715 mt. Altitudine massima: 1311 mt. Periodo consigliato: aprile-novembre. Difficoltà: M.C. Percentuale ciclabilità salita: 100%.
Percentuale ciclabilità discesa: 100%.
Punto di partenza: parcheggio Alva-Piana di Balisio.
Il percorso presenta nei chilometri iniziali, un tratto di settecento metri di sviluppo molto ripido e faticoso, per il resto la salita è facile e percorre dapprima un sentiero di raccordo tra l'alpe di Brunino ed il Pialeral, poco conosciuto ma ben tenuto, in seguito si snoda sullo sterrato per il Pialeral con una discesa entusiasmante e tecnica fino allo sterrato dei Grassi Lunghi.

Qualche decina di metri dopo il parcheggio ALVA, in direzione sud, parte sulla dx. uno sterrato in dolce declivio, che porta alla chiesetta all'inizio della valle dei Grassi Lunghi. Qui bisogna prendere a dx. lo sterrato per l'Alpe Brunino, chiuso da una stanga metallica, all'inizio del tratto ripido. All'ultimo tornante di questa strada, inizia sulla sinistra un sentiero, al cui imbocco un cartello segnaletico riporta: Cornicella- Pialeral - S.Calimero. Percorrere il bel sentiero nel bosco, a tratti tecnico, fino a sbucare, dopo una baita, su un bel prato con vista sulla Grigna settentrionale. Continuare a salire fino ad incrociare l'itinerario dell'anello alto delle Grigne, che porta alla cappellina di Cornicella. Da qui si tiene lo sterrato per il pialeral fino al laghetto dell'Alpe Cova (fonte).

In seguito seguire le indicazioni Traversata Bassa-Resinelli, percorrendo l'unico sentiero ciclabile per la valle. Con una discesa tecnica ed entusiasmante si arriva nel letto del torrente dei Grassi lunghi, che si guada al km.9,3. E' possibile anche tenere la sinistra orografica del fiume, ma su sentiero ripido e poco ciclabile (sconsigliato). Dopo un centinaio di metri si incontra la fine della discesa dai Piani Resinelli, utilizzata per l'anello alto Grigne. Percorrere il tratto comune, guadare di nuovo il torrente ed in seguito non lasciare più lo sterrato, veloce e tecnico, fino alla chiesetta. Da qui in pochi minuti si torna al parcheggio dell'Alva.

(FONTE COMUNITA' MONTANA VALSASSINA)

 

Anello dei 4 Ponti

Altitudine partenza: 770 mt.
Altitudine arrivo: 770 mt.
Altitudine massima: 1700 mt.
Dislivello: 1120 mt.
Tempo complessivo: 3 - 4 ore.
Periodo consigliato: aprile-novembre.
Difficoltà: B.C.A.
Percentuale ciclabilità salita: 100%.
Percentuale ciclabilità discesa: 95%.
Punto di partenza: Barzio, piazzale funivia.
Itinerario di grande soddisfazione, che si snoda dapprima sullo sterrato per i Piani di Bobbio, tecnico e faticoso , in seguito su un falsopiano, che attraverso il passo dei Cedrino ed il passo Gandazzo, porta al rifugio Buzzoni e poi ad Introbio, con un'entusiasmante discesa di oltre mille metri di dislivello, trialistica, in uno degli ambienti più selvaggi e poco frequentati della Valsassina, sulla sponda meridionale del canale Teaggiolo.

Se avete optato di non salire in funivia, lo sterrato per i Piani di Bobbio parte all'entrata del parcheggio, sulla sinistra. Una volta giunti ai Piani di Bobbio, tenere la strada a salire in direzione della Valtorta, incontrando dapprima la casetta dello sci da fondo, ed in seguito, dopo un chilometro le indicazioni per il sentiero n.36, rifugio Buzzoni. Salire fino all'arrivo della seggiovia della Valtorta da dove parte un bel sentiero che tocca dapprima il passo dei Cedrino ed in seguito il passo del Gandazzo, dove inizia la discesa.

In cinquecento metri si è sopra al rifugio Buzzoni, dove parte il sentiero tecnico da seguire fino all'Alpe Te. Qui indicazioni chiare segnalano il bivio per Barzio ed Introbio. Tenere per Introbio, con un chilometro circa altamente tecnico, fino al primo ponte. Oltrepassata la stupenda pineta dell'oasi naturale, si arriva al ponticello delle baite Serra. Proseguire duecento metri fino alle baite, e qui scendere a sinistra verso il torrente. Scavalcare la presa dell'acquedotto e percorrere il sentierino che porta alle vasche dell'acquedotto. Dopo un centinaio di metri si oltrepassa il ponte Himalayano, in un ambiente selvaggio ed unico. In seguito seguire il tubo dell'acquedotto ponendo molta attenzione a tenere il sentierino senza scendere a sinistra. Siete ora su una carrareccia, inizialmente in leggera salita. Tenerla per poco più di un chilometro e mezzo, fino ad incrociare a sinistra una mulattiera. Scendere da qui senza problemi fino al bivio per Biandino che in pochi minuti, su tratto ripido vi porta ad Introbio. Percorrere la provinciale in direzione Pasturo fino alla curva della Cademartori, dove inizia uno sterrato che in un chilometro e mezzo circa porta a Barzio. Qui si seguono le indicazioni per la funivia.

(FONTE COMUNITA' MONTANA VALSASSINA)

 

Anello S.Calimero

Altitudine partenza: 630 mt. Altitudine arrivo: 630 mt. Altitudine massima: 1460 mt. Dislivello: 850 mt. Tempo complessivo: 2,30-3 ore. Periodo consigliato: aprile-novembre.
Difficoltà: B.C.
Percentuale ciclabilità salita: 100%.
Percentuale ciclabilità discesa: 100%.
Punto di partenza: Pasturo, passeggiata castagneti.
Da Lecco, direzione Valsassina, tenere la provinciale fino a Pasturo. Entrare in paese dalla prima strada che si incontra da Lecco. Arrivati al distributore di benzina, la passeggiata dei castagneti è la prima strada a sinistra, chiaramente indicata dalla segnaletica.Annotazioni tecniche: itinerario che percorre le più importanti carrarecce sul lato orientale della Grigna settentrionale. Presenta una salita molto faticosa dal km.3,5 al km.4,1 adatta solo a ciclisti ben allenati, per il resto il percorso è divertente e molto panoramico. Come già ricordato, al km. 13,9 è la casa che si trova a sinistra.

Una volta partiti da Pasturo, seguire la facile carrareccia per il Pialeral fino alla fontana del km. 3,5. Qui, sulla destra, inizia una strada cementata molto ripida, che mette a dura prova la vostra resistenza ciclistica. Quando la pendenza cede, seguire le indicazioni per il Pialeral fino ad incrociare di nuovo lo sterrato principale. Dopo il laghetto dell'Alpe Cova, salire e tenere l'ampia carrareccia. Non salire verso il nuovo rifugio Pialeral. Giunti in zona ex-rifugio Tedeschi, continuare sullo sterrato, fino a scendere in direzione nord nel letto di un torrentello. Da qui, dopo il guado, seguire la traccia a scendere, fino ad arrivare ad uno slavaggio, dopo circa mezzo chilometro. In quattrocento metri si giunge ad un punto panoramico. Fine salita. Da qui in pochi minuti a piedi si raggiunge la chiesina di S.Calimero.

Dal punto panoramico di massima altezza, prendere il sentierino in discesa verso nord, fino ad arrivare alla carrareccia, che non verrà più lasciata fino a Baiedo, su pendenze tecniche ed entusiasmanti. Da Baiedo si raggiunge facilmente Pasturo, fino all'inizio della passeggiata castagneti.

(FONTE COMUNITA' MONTANA VALSASSINA)

 

Itinerari n.1 e n.2 Parco Valentino

Altitudine partenza: 1277 mt.
Altitudine arrivo: 1277 mt.
Altitudine massima: 1460 mt.
Dislivello: 180 mt.
Tempo complessivo : 40 minuti.
Periodo consigliato: tutto l'anno.
Difficoltà: M.C.
Percentuale ciclabilità salita: 100%.
Percentuale ciclabilità discesa: 100% perc.N.1, 97% perc. N.2.
Punto di partenza: grattacielo dei Piani Resinelli.
Accesso: da Lecco, provinciale per la Valsassina fino a Ballabio, poi seguire le indicazioni per i Piani Resinelli. Qui recarsi alla base dell'evidente grattacielo, alle porte del parco del T.C.I. Il Parco Valentino, di proprietà del Touring Club Italia, si trova ai Piani Resinelli, località a quindici chilometri da Lecco, raggiungibile da Ballabio, primo paese della Valsassina. E Al suo interno vivono molti animali selvatici, tra cui caprioli, volpi e scoiattoli. All'interno del parco si snoda un percorso vita di cui in parte seguiamo anche noi l'itinerario. Nel periodo estivo è possibile visitare il Museo delle Grigne, collocato sulla carrareccia principale, al primo bivio del percorso n.1. Il parco è usato saltuariamente per gare di tiro con l'arco e di orientamento podistico. Data la natura del luogo, frequentato sia da pedoni che da animali selvatici, si consiglia di attenersi strettamente a percorrere sentieri segnati, mantenere una velocità moderata e dare la precedenza ai pedoni.

I percorsi sono facilmente individuabili e non abbisognano quindi di particolari spiegazioni. Dal km. 1,5 e 1,7 del percorso n.1 si arriva in pochi minuti rispettivamente alla cima Paradiso (mt.1456, raggiungibile in bici) e alla cima Coltignone (mt.1473, raggiungibile a piedi). Dal km. 2,5 del percorso n.2, in pochi minuti si giunge alla cima Forcellino, ottimo punto panoramico sulle pareti rocciose del Coltignone. Dal km. 1,6 del percorso n.2 si scende la pedonale a gradini verso il belvedere. Le curve a gradini sono ciclabili solo in parte da buoni trialisti.

(FONTE COMUNITA' MONTANA VALSASSINA)

 

¨       CARENNO – PERTUS – VALCAVA

¨       TOUR DEL SAN GENESIO

¨       TOUR DEL MONTE LEGNONCINO

¨       TOUR DEL PARCO DELLA VALLETTA

¨       LUNGO ADDA – PARCO ADDA NORD

¨       PARCO DEL CURONE

¨       TOUR DELLE ALTRURE DI LECCO

¨       COMO – BELLAGIO PER LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

¨       CANZO – MONTE SAN PRIMO

¨       LAGO DEL SEGRINO – CORNIZZOLO – LAGO DEL SEGRINO

¨       ALBAVILLA – PALANZONE

¨       TOUR DEL PARCO PINETA

¨       TOUR SPINA VERDE

¨       CERNOBBIO – MONTE BISBINO

¨       ARGEGNO – TREMEZZO – ARGEGNO

¨       CORRIDO – PASSO SAN LUCIO – CORRIDO

¨       GARZENO – PASSO SAN JORIO – GARZENO

 

Duemila chilometri e 55 itinerari cicloturistici:

è questa la mappa lombarda del turismo a due ruote che si snoda attraverso percorsi naturalistici, lungo le vie d'acqua introno ai laghi e percorrendo le vie storiche della regione.

Una serie di percorsi, dalle passeggiate pianeggianti lungo i fiumi fino alle ripide salite del Giro d'Italia , che disegna una rete diffusa, dalle Alpi alla pianura e che stimola l'esplorazione del patrimonio ambientale, urbanistico e architettonico lombardo sul mezzo sostenibile per eccellenza, la bicicletta.

Tragitto

La Via Carolingia – I tappa km.65,60

Golena Po km. 60,00

La Via Carolingia – II Tappa km. 58,70

La Via Carolingia – IV tappa km. 58,40

Il Parco del Ticino km 54,70

Tra Mantova e il Po km. 53,10

Lomellina, tra il Po e la pianura km. 51,50

La Via Carolingia .- III tappa km. 50,60

Il sentiero Valtellina – I tappa km 49,50

Sul sito www.turismo.regione.lombardia.it si possono consultare i percorsi ciclabili ed è anche possibile scaricare le road map di ciascun itinerario. Le proposte sono catalogate sia per livello di coinvolgimento (relax, divertimento, adrenalina) sia per gli ambienti attraversati.

Sono 21 percorsi naturalistici e si snodano per 768 chilometri. Si spazia dalla Val Brembana alla Valtellina in due tappe, dalla Franciacorta al Parco del Ticino.

Altri 21 itinerari, per un totale di 720 km, corrono lungo le vie d'acqua tra cui i navigli, il Canale Villoresi e il Canale della Muzza, oltre ai fiumi Adda, Po, Mincio e Oglio.

Tre i percorsi lungo laghi e dintorni per complessivi 85 km. L'itinerario "I Tre laghi" unisce il bacino di Varese, quello di Comabbio e il Maggiore. Gli altri due percorsi ruotano intono al Garda.

Per chi ama percorrere i tracciati della storia, ci sono a disposizione 490 km: la via Carolingia suddivisa in 5 tappe, la via Francigena in 3 tappe, un itinerario attraverso le campagne del Cremonese dell'Adda all'Oglio e che tocca il castello di Soncino e la roccaforte di Pizzighettone e uno lungo la sponda destra del Po disseminata di chiese e fortificazioni matildiche.

 

CICLOVIA DEI LAGHI